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Trama

Opera giovanile di Verdi che ha sempre goduto di una sua popolarità, per la figura imponente del protagonista e per un'inventiva melodica a volte non raffinatissima ma potente e trascinante, Attila condivide con altri melodrammi del primo periodo del compositore una considerazione critica non unanimemente positiva. Occorreva una messinscena come quella che vide la luce alla Scala nel 1991 per poterne riconsiderare pienamente il valore. C'è il bello spettacolo di Jerome Savary, ci sono le voci formidabili di Samuel Ramey (che si impone come uno dei più grandi interpreti di sempre nel ruolo di protagonista), di Cheryl Studer e di Giorgio Zancanaro; e c'è, soprattutto, la direzione di Riccardo Muti, capace di rivelare magistralmente i non pochi aspetti lirici della partitura, senza rinunciare neanche per un attimo a una straordinaria tensione teatrale e drammatica.