Dike

locandina

2016 - L'anno della trap

Dike (in greco antico: Δίκη?, Díkē, anche Diche o Dice) è, nella religione dell'antica Grecia (mitologia greca), la dea della Giustizia. Figlia di Zeus (Ζεύς) e di Temi (Θέμις) in Esiodo, la dea è annoverata tra le Ore (Ὧραι) e quindi ha come sorelle Eunomia (Εὐνομία) e Eirene (Eἰρήνη), le quali, come lei, vegliano sulle opere degli uomini. Dike riferisce a Zeus le colpe degli uomini perché, per via di esse, lei viene offesa; quando gli uomini la scacciano la dea li segue piangendo e avvolta nella foschia procura loro del male. Pindaro le attribuisce una figlia, Calma (Ἡσῠχία), intendendola come "tranquillità", "quiete" dello stato. In Pausania Dike punisce la dea dell'Ingiustizia Adikia (Ἀδικία); mentre in Euripide essa cattura i criminali. Viene presentata come "vergine" e Platone considera questa condizione come incorrotta, perché tale deve essere la "giustizia". Arato di Soli (III secolo a.C.) nei Fenomeni (96 e sgg.) rende Dike protagonista di una vicenda che Esiodo aveva attribuito a Nemesi (Nέμεσις, "Distribuisce") e ad Aidos (Αἰδώς, "Pudicizia"), le due divinità che abbandoneranno gli uomini dell'età del ferro ai loro mali; qui Dike, figlia di Astreo (Ἀστραῖος), lascia l'umanità per andare a formare la costellazione della Vergine, così, più tardi, verrà identificata con la vergine Astrea. Negli Atti degli apostoli Dike viene richiamata, come credenza "pagana", nel ruolo di punire gli assassini. Così quando Paolo di Tarso, giunto naufrago sull'isola di Malta e accolto benevolmente dalla popolazione, mentre ravvivava un fuoco viene morso da un serpente: Wikipedia

 
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Hungary

23 Agosto 1983

40 anni 9 mesi e 9 giorni

 
 

Fimografia